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Il sangiaccato di Novi Pazar (serbo: Новопазарски санџак Novopazarski sandžak; turco: Yeni Pazar sancağı) era un sangiaccato dell'Impero ottomano, che cessò di esistere con le guerre balcaniche del 1912-1913.

Storia

Nel 1878 il trattato di Berlino concesse all’Austria-Ungheria l’occupazione militare del Sangiaccato, lasciando però l’amministrazione civile agli ottomani; tale occupazione militare durò fino al 1908, quando a seguito dell’annessione della Bosnia, l’Austria ritirò le sue truppe e ne riconsegnò ufficialmente il pieno controllo alla Turchia. Di questa nuova situazione approfittarono presto i giovani stati nazionali slavi dei Balcani.

Prima guerra balcanica

Nella prima guerra balcanica del 1912, il sangiaccato di Novi Pazar fu preso dai Regno di Serbia e dai Regno del Montenegro. Nella pace di Londra del 1913, la parte maggiore fu assegnata alla Serbia, quella minore al Montenegro.

Triplice alleanza

Inoltre il sangiaccato di Novi Pazar fu oggetto di un trattato austro-italiano (interpretazione dell’art 7 della Triplice alleanza) nel 1887, nel quale l’Austria-Ungheria prometteva al Regno d’Italia compensi territoriali nel momento in cui avesse annesso a sé questo sangiaccato, cosa che comunque non avvenne. Dopo l’occupazione austriaca, nel 1909, il territorio fu oggetto di un secondo trattato fra Austria e Italia, secondo il quale l’Italia sarebbe stata ricompensata nel caso l’Austria avesse rioccupato il sangiaccato.

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